Lo scorso 27 maggio
è stata una giornata indimenticabile per me e, spero, per tutto lo staff del centro Krioplanet di Treviglio, così come di tutte le persone che hanno condiviso questa nostra fantastica avventura.
Già perché in quella data si è coronato un percorso di studi e di ricerca con la discussione della tesi di dottorato di ricerca presso il Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Oftalmologia, Genetica e Scienze Materno-Infantili dell'Università degli Studi di Genova. La tesi, intitolata "Partial-body cryotherapy in the context of medicine, health and sports: studies on practical application", era inerente agli effetti indotti da una o da più sedute di criosauna su differenti tipologie di soggetti.
I risultati esposti in sede di discussione sono il frutto di una raccolta dati della durata di oltre sette anni, tutti raccolti presso il centro Krioplanet di Treviglio, grazie alla collaborazione di amici, clienti e volontari che si sono offerti di partecipare ai vari studi che spesso e volentieri abbiamo organizzato. Mi sono trovato talmente a mio agio di fronte alla commissione nel parlare di un argomento a me così caro e così avvezzo che non ho avuto alcuna difficoltà ad inoltrarmi nelle domande poste da membri della commissione e da altri professori presenti in aula, tutti molto interessati a questo argomento inedito, quantomeno per quel che riguarda l'ambito accademico.
La tesi di dottorato riguardava i quattro articoli scientifici che ho pubblicato in ambito crioterapia negli ultimi tre anni: il primo riferito ai benefici della criosauna sulla forza di presa della mano, il secondo sugli effetti della criosauna sulla soglia del dolore, il terzo sui benefici della criosauna sui parametri della qualità della vita in persone affette da fibromialgia ed il quarto sugli effetti della crioterapia localizzata sulla forza isometrica dei muscoli flesso-estensori dell'avambraccio. Gli articoli, che si trovano su PubMed e su ResearchGate, sono stati scritti in collaborazione con ricercatori delle Università di Milano, Genova e Torino, indice di una sinergia importante tra i diversi atenei del nord Italia ed il centro Krioplanet, definito un vero e proprio Laboratorio di Ricerca, unico nel suo genere in tutto il panorama nazionale.
Aver ottenuto il titolo di PhD rappresenta un grande traguardo e ne vado orgoglioso: innanzitutto perché, per i criteri di ammissione molto severi, non è certo una cosa per tutti, ma soprattutto perché è stato il coronamento di un percorso di studi inserito all'interno di un contesto dove quotidianamente ho sempre lavorato oltre 12 ore al giorno con i clienti del centro Krioplanet!
La tesi, insieme a tutte quelle degli studenti che ho avuto il piacere di seguire in qualità di correlatore negli ultimi anni, rimarrà conservata qui al centro Krioplanet di Treviglio e sarà consultabile da chiunque: sarà un piacere mostrarvela e commentarla insieme a voi!
Nel frattempo stanno già arrivando le prime richieste di collaborazioni per la stesura di capitoli di libri inerenti la crioterapia e per interviste da parte di gruppi di studenti americani: una cosa che sicuramente fa piacere e da tanta motivazione in vista delle prossime ricerche inerenti la criosauna.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro si sono resi disponibili ad aiutarmi durante i vari studi ed i vari protocolli di ricerca.
Grazie di tutto!
Massimo
è stata una giornata indimenticabile per me e, spero, per tutto lo staff del centro Krioplanet di Treviglio, così come di tutte le persone che hanno condiviso questa nostra fantastica avventura.
I risultati esposti in sede di discussione sono il frutto di una raccolta dati della durata di oltre sette anni, tutti raccolti presso il centro Krioplanet di Treviglio, grazie alla collaborazione di amici, clienti e volontari che si sono offerti di partecipare ai vari studi che spesso e volentieri abbiamo organizzato. Mi sono trovato talmente a mio agio di fronte alla commissione nel parlare di un argomento a me così caro e così avvezzo che non ho avuto alcuna difficoltà ad inoltrarmi nelle domande poste da membri della commissione e da altri professori presenti in aula, tutti molto interessati a questo argomento inedito, quantomeno per quel che riguarda l'ambito accademico.
La tesi di dottorato riguardava i quattro articoli scientifici che ho pubblicato in ambito crioterapia negli ultimi tre anni: il primo riferito ai benefici della criosauna sulla forza di presa della mano, il secondo sugli effetti della criosauna sulla soglia del dolore, il terzo sui benefici della criosauna sui parametri della qualità della vita in persone affette da fibromialgia ed il quarto sugli effetti della crioterapia localizzata sulla forza isometrica dei muscoli flesso-estensori dell'avambraccio. Gli articoli, che si trovano su PubMed e su ResearchGate, sono stati scritti in collaborazione con ricercatori delle Università di Milano, Genova e Torino, indice di una sinergia importante tra i diversi atenei del nord Italia ed il centro Krioplanet, definito un vero e proprio Laboratorio di Ricerca, unico nel suo genere in tutto il panorama nazionale.
Aver ottenuto il titolo di PhD rappresenta un grande traguardo e ne vado orgoglioso: innanzitutto perché, per i criteri di ammissione molto severi, non è certo una cosa per tutti, ma soprattutto perché è stato il coronamento di un percorso di studi inserito all'interno di un contesto dove quotidianamente ho sempre lavorato oltre 12 ore al giorno con i clienti del centro Krioplanet!
La tesi, insieme a tutte quelle degli studenti che ho avuto il piacere di seguire in qualità di correlatore negli ultimi anni, rimarrà conservata qui al centro Krioplanet di Treviglio e sarà consultabile da chiunque: sarà un piacere mostrarvela e commentarla insieme a voi!
Nel frattempo stanno già arrivando le prime richieste di collaborazioni per la stesura di capitoli di libri inerenti la crioterapia e per interviste da parte di gruppi di studenti americani: una cosa che sicuramente fa piacere e da tanta motivazione in vista delle prossime ricerche inerenti la criosauna.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro si sono resi disponibili ad aiutarmi durante i vari studi ed i vari protocolli di ricerca.
Grazie di tutto!
Massimo
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